In questi 9 anni abbiamo combattuto quell’isolamento e solitudine che rappresentano oggi sempre più delle cifre del nostro mondo, della nostra società; siamo statə un luogo di analisi politica rivolta alla città, abbiamo contribuito alla rete di quartiere con la creazione di SOS Ballarò, e siamo statə casa di centinaia di attività nate tra le nostre mura.

Abbiamo ospitato persone migranti di ogni genere, continente e classe sociale diventando un presidio territoriale, un porto di terra.

Siamo statə un osservatorio sul quartiere e sul suo sviluppo, con la determinazione a contrastare le dinamiche speculative ed espulsive dello sviluppo turistico.

Abbiamo denunciato l’arretramento dello Stato e da anni proviamo a chiedere di più con percorsi di rivendicazione che hanno riguardato tantissimi servizi di cittadinanza, perché crediamo che dai problemi si esca insieme e che la politica sia, anche, mettere in campo relazioni sane fra persone.

Lo Sportello Sans Papiers ha orientato e sostenuto migliaia di persone straniere e non solo, a partire dalla creazione di relazioni di fiducia che prescindono dalla condizione giuridica, connettendoci anche a livello regionale, monitorando le condizioni nei centri di accoglienza e gli insediamenti informali.

Con le “Lettere dal carcere” abbiamo scritto ai detenuti e alle detenute, facendo avvicinare la città alle sue carceri.

Abbiamo sviluppato le nostre pratiche e conoscenze transfemministe, facendo nascere iniziative e assemblee in diverse forme.

Siamo diventatə un laboratorio di pensiero ecologico, incoraggiando una visione radicale dell’economia circolare – nel quartiere e non solo.