Gli assorbenti (non) sono un lusso. La campagna dell’assemblea femminista del Porco Rosso

Di Arci Porco Rosso

Gli assorbenti (non) sono un lusso.
Gli assorbenti sono beni essenziali.

Nella nostra città diverse realtà si sono attivate per raccogliere e distribuire beni di prima necessità.

Abbiamo deciso di lanciare una raccolta di assorbenti con due modalità:

  • supermercati, farmacie,  parafarmacie e sanitarie che trovi in questa mappa in continuo aggiornamento
  • una raccolta fondi online per l’acquisto di prodotti per le mestruazioni 

Noi ci occuperemo di raccogliere le donazioni e di ridistribuirle a chi in questo momento di crisi non può permettersi questi prodotti, a partire dalle migliaia di persone assistite dalle reti di cui fa parte il Porco Rosso.

L’assetto patriarcale degli organi di potere e della società in Italia fa sì che le esigenze  di ampie fasce della popolazione non vengano prese in considerazione.
Ne sono un esempio le decisioni sulle politiche pubbliche prese per arginare  la situazione di crisi dovuta a COVID-19, che non sono accurate  verso le necessità di tutte le persone.
In particolare, nella distribuzione dei beni di prima necessità, non si fa nessun  riferimento ai prodotti per le mestruazioni, con il risultato che molte persone  hanno enormi difficoltà a procurarsi questi beni essenziali.

La nostra campagna, accanto a questo obiettivo più immediato, chiede di rendere  più accessibile il prezzo dei prodotti per le mestruazioni, eliminando le imposte  che gravano su di essi: in Italia, gli assorbenti igienici e i tamponi  sono ancora tassati come beni di lusso, con il 22% di IVA.
In alcuni Paesi, come Germania e Australia, l’imposta sui prodotti per le mestruazioni  è stata eliminata; in altri, come il Regno Unito, questi prodotti vengono distribuiti gratuitamente nelle scuole e nelle università.
Perché non possiamo pretendere lo stesso in Italia?

Nella società capitalista, avere le mestruazioni significa essere dipendenti  dal mercato degli assorbenti. Ciclicamente si devono acquistare questi prodotti,  e spesso per risparmiare bisogna optare per assorbenti di scarsa qualità che sono dannosi per la salute e per l’ambiente. Lo sfruttamento del mercato verso chi ha le mestruazioni è doppio: non solo i prodotti  per le mestruazioni vengono venduti a caro prezzo, sapendo che non si ha altra scelta che comprarli, ma ci si aspetta anche che, nonostante le mestruazioni, si continui a svolgere a pieno ritmo qualsiasi attività produttiva. Perché il ciclo mestruale si è sempre dovuto adattare alle esigenze del sistema capitalista dominante, e mai il contrario? La questione economica e quella culturale sono profondamente intrecciate: in Italia, le mestruazioni sono un tabù su cui grava ancora uno stigma. La ricerca per identificare nuovi prodotti è quasi del tutto assente e gli spazi di educazione e discussione su questi temi non vengono sostenuti.

Rivendichiamo un approccio più etico, ecologista e femminista all’uso dei prodotti per le mestruazioni. Conosciamo l’impatto che gli assorbenti, non riciclabili, hanno sull’ambiente; per questo motivo comprendiamo e sosteniamo l’esigenza di altri strumenti, come la coppetta mestruale e gli assorbenti lavabili. Il loro utilizzo deve essere però frutto della scelta consapevole di ogni persona, non un pretesto per continuare a tassare i beni più diffusi con un’IVA così alta.Con la nostra campagna vogliamo invitare le persone a riflettere su questi temi  troppo spesso considerati marginali. Sensibilizzare sul ciclo mestruale  e sulle istanze emotive, economiche e politiche legate a esso  significa dar vita a processi di cambiamento a livello personale, sociale e politico.

Assemblea Femminista del Porco Rosso

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